Quali sono le acque che contengono arsenico?

L’arsenico è un elemento chimico che in natura si trova un po’ ovunque: nei minerali, nella crosta terrestre, nel suolo e sottosuolo e sì, anche nell’acqua. Nell’acqua del mare, dei fiumi e in quella delle falde acquifere, da cui arriva nelle nostre case.

Arsenico: quali pericoli per l’uomo?

Il consumo prolungato di acqua con elevate concentrazioni di arsenico è molto pericoloso per l’uomo. È associato, infatti, a un aumento dell’incidenza di patologie tumorali del polmone, della pelle e degli organi interni, di alterazioni cardiovascolari e cutanee.

Quanto arsenico contiene l’acqua?

In alcuni casi l’arsenico è presente naturalmente nel terreno e viene rilasciato direttamente dai sedimenti nelle falde acquifere. Nei casi in cui si utilizza l’acqua proveniente da un pozzo privato anziché dall’acquedotto pubblico, dalle falde l’arsenico, insieme all’acqua, sgorga direttamente dai rubinetti della cucina. Ma la presenza di arsenico nelle falde acquifere può non essere necessariamente causata solo da un fenomeno naturale. L’arsenico è rilasciato nell’ambiente soprattutto a causa delle industrie che liberano le scorie nell’ambiente, insieme a sostanze fossili e pesticidi.

Gli acquedotti pubblici devono eseguire severi controlli per garantire ai cittadini che l’acqua che arriva nelle loro case contenga solo la quantità di arsenico definita per legge non dannosa per l’uomo.

Quanto arsenico possiamo bere?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle Linee Guida sulla qualità delle acque potabili adotta per l’arsenico un valore guida pari a 10 microgrammi/ Litro (µg/l), proprio in ragione dei suoi effetti sulla salute. Per questi motivi il valore di 10 µg/L è il massimo consentito per l’arsenico nell’acqua potabile.
Valore ribadito anche dalla direttiva europea 98/83 CE sull’acqua destinata al consumo umano.

Ogni acquedotto pubblico è tenuto a fornire le analisi dell’acqua consumata dai cittadini, e se i valori non rispettano la direttiva ha l’obbligo di avvisare i consumatori della temporanea non potabilità dell’acqua, oltre che a mettersi subito all’opera per ripristinarne la salubrità.
Per legge, anche i produttori di acqua in bottiglia sono obbligati a rispettare il limite di 10 μg/l di arsenico, ma non hanno l’obbligo di indicarne i valori analitici sull’etichetta.

E quando l’acqua viene dal pozzo?

Quando invece il consumo di acqua dipende da un pozzo privato e non dall’acquedotto è fortemente consigliato effettuare delle analisi che verifichino la quantità di arsenico. Se supera i limiti consentiti per legge è necessario installare un impianto di trattamento acque che migliori la qualità dell’acqua e la renda idonea all’uso umano.

In che modo si può abbattere l’arsenico nell’acqua potabile?

Quali soluzioni ci sono in ambito di trattamento acque per eliminare il problema dell’arsenico?

Pensiamo a un condominio che utilizza l’acqua di pozzo e ha bisogno di trattarla perché il contenuto di arsenico è troppo elevato. La soluzione è un dearsenificatore, un sistema composto da resine che abbatte la concentrazione di arsenico nell’acqua prima che arrivi ai rubinetti di casa.
Ha le stesse dimensioni di un addolcitore, e il suo funzionamento è assicurato dalla costante manutenzione e dal lavaggio delle resine che deve essere eseguito periodicamente. E anche se abbiamo fatto l’esempio di un condominio, il dearsenificatore è perfetto per assicurare acqua di qualità anche a una singola abitazione.

Se vuoi controllare la qualità dell’acqua di casa e verificare che il contenuto di arsenico non superi i limiti imposti per legge, contattaci! Effettueremo le analisi dell’acqua presso uno dei nostri laboratori certificati e, se necessario, progetteremo un impianto di trattamento acque su misura dei tuoi consumi e delle tue esigenze.

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